venerdì 17 agosto 2012

Anagni - Modifiche della toponomastica. Salvare la memoria storica di Anagni.

Mentre Anagni lotta per tenere aperto il proprio ospedale l'amministrazione comunale non ha meglio da fare che cambiare i nomi alle strade. 

http://anagniscuolafutura.blogspot.it/2012/06/anagni-ospedale-sul-consiglio-comunale.html
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La toponomastica non può e non deve consistere soltanto in  un pezzo di marmo su cui incidere un nome: essa rappresenta la memoria storica del territorio. Non sono cose che si improvvisano. In caso di cambiamenti occorre una commissione  composta da esperti e ci devono essere autorizzazioni specifiche.

I nomi delle strade e piazze ad Anagni hanno origine antichissima e molti sono riportati nei documenti medievali, in particolare del XIII secolo. Spesso questi nomi  di piazzette e larghi  indicano la presenza di  chiese documentate nel medioevo e oggi scomparse, come ad esempio largo S.Benedetto (Torre) e colle S Domenico (Cellere). 
Questa iniziativa dell'amministrazione anagnina di cambiare i nomi di alcune strade comporta inoltre problemi non secondari per i cittadini delle zone interessate: modifiche su patente,documenti, mutui bancari, bollette, fatture. 
Per i nomi proposti nulla da eccepire, solo che invece di cambiare i toponimi della "città vecchia", si potrebbero attribuire questi nomi a luoghi della "città nuova", per esempio ai quartieri di recente costruzione di Osteria della Fontana. Lasciamo la città vecchia  alla sua ricca storia  ben più onorevole della presente. CR (AnagniScuolaFutura).

Alcune stralci di leggi in materia:
L'ultima normativa, in ordine cronologico, è il D.P.R. 30 maggio 1989 n. 223, che rinvia alle disposizioni seguenti:
Regio decreto-legge 10 maggio 1923, n. 1158, convertito dalla legge 17 aprile 1925, n. 473 e alla legge 23 giugno 1927, n. 1188.
In caso di cambiamento di denominazione dell'area di circolazione deve essere indicata anche la precedente denominazione.
Legge 23 giugno 1927 n. 1188
1. Nessuna denominazione può essere attribuita a nuove strade e piazze pubbliche senza la autorizzazione del Prefetto, udito il parere della Deputazione di storia patria, o, dove questa manchi, della Società storica del luogo o della Regione. 
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Segue comunicato di AnagniViva

Dalla stampa e da un  comunicato fatto affiggere dal Comune, abbiamo appreso che una  delibera di Giunta ha stabilito il cambiamento dei nomi di alcune vie e piazze di Anagni e ci chiediamo, noi di” Anagni Viva” e i tanti cittadini che ci stanno tempestando di telefonate, quale sia la logica che ha guidato queste decisioni ma, soprattutto,  quali “ urgenti” motivazioni abbiano spinto l’ Amministrazione Comunale ad occuparsi di questioni  assai marginali a fronte di  “ urgenze” drammatiche che la città e i cittadini vivono da mesi, se non da anni, subendo nella vita di ogni giorno l’insufficienza, l’ improvvisazione, l’assenza di servizi indispensabili al normale funzionamento di una società civile. 
Ora vorremmo porre al Sindaco e alla Giunta alcune delle domande che moltissimi cittadini si stanno ponendo, rivolgendosi a noi in numero crescente a proposito della suddetta delibera, sperando di ricevere risposte chiare e convincenti:
*  Perché la decisione della Giunta non ha coinvolto il Consiglio, “ luogo  politico“ dei rappresentanti dei cittadini?
 *  Perché non si è ritenuto di informare e coinvolgere i cittadini per decisioni che riguardano la città dove sono nati e/o vivono ?
*  Quali serie ed argomentate motivazioni sono alla base di queste decisioni?
      *  La  Giunta ha seguito il complesso iter, necessario per il cambiamento dei nomi storici di  strade e vicoli  con nuove denominazioni?  E’ a conoscenza( ce lo  auguriamo ) che altre  autorità, oltre il Prefetto, debbono concedere le autorizzazioni, nel rispetto di vincoli molto rigidi ? –
Insomma, nella procedura e nel merito delle scelte ci sembra di cogliere una diffusa superficialità, un disprezzo non nuovo verso i cittadini, una colpevole indifferenza della secolare identità storica e culturale che, tuttora, permette di conoscere e riconoscere la città di Anagni  agli italiani e agli stranieri.
Non si tratta di una difesa passatista di nomi appartenenti alla storia e alla tradizione della città ma di sottolineare l’ importanza dell’ identità dei luoghi, così come si è configurata nel corso del tempo. E stupisce  il contrasto tra i costanti richiami alle tradizioni e alle radici antiche che sentiamo ripetere da tutti i nostri amministratori in ogni circostanza  “ politicamente “ utile e le decisioni, evidentemente in contraddizione, della delibera in questione.
E’ chiaro che non abbiamo nulla contro i nomi proposti: si tratta di personalità  fuor di dubbio illustri e meritevoli di essere ricordate,  ma di alcune, poco note, bisognerebbe  fornire le necessarie informazioni sulla loro storia personale e non il generico riferimento al contributo dato  alla Storia dell’ Unità d’ Italia;  cosa dire, poi, se si cambia il nome a Via della Salita per intitolarla  ad una  figura  della  grandezza di Giuseppe  Mazzini ! Quasi certamente non esiste  in Italia un Comune nel quale il contrasto tra luogo e nome sia così stridente. 
Perché non  dedicare ai concittadini degni di memoria le molte vie, ancora senza nome, delle zone nuove di Anagni, ricordando anche le due città, polacca  e francese, da tempo gemellate con la nostra?  A  L’ Isle sur la Sorgue c’è  un Pont d’ Anagni.
Insomma, ci sembra che vicoli e vicoletti rappresentino tangibilmente secoli di storia, di tradizioni e usi che sono stati riconosciuti e codificati ufficialmente; mantenerne la denominazione significa  rispettare anzitutto generazioni e vicende del passato, per trasmetterne la memoria alle generazioni nuove e future.  
Ci sembrerebbe molto saggio che gli amministratori  riconsiderassero le decisioni assunte, riflettendo sul loro possibile miglioramento, per non fare dei Beni Comuni un uso e un abuso di parte.
In ogni caso, pensiamo di promuovere una Consultazione tra la popolazione,  affinché i cittadini abbiano la possibilità di far sentire la loro opinione. 

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